Si sposano meno e divorziano di più: come sono cambiate le coppie italiane (e perché)

In Italia ci si sposa meno di un tempo, e meno che nel resto d’Europa, mentre continua a crescere il numero di separazioni e divorzi. Lo dicono i principali dati in materia che abbiamo provato a riassumere qui di seguito: incrociandoli quello che ne viene fuori è uno scenario poco rassicurante per le coppie e le famiglie italiane, almeno intese in senso più tradizionale.

Dai numeri su matrimoni e divorzi a cos’è cambiato nella coppia italiana

Secondo le ultime rilevazioni effettuate, nel nostro Paese ci sarebbero in media poco più di tre matrimoni ogni mille abitanti contro una media europea di oltre quattro. Tradotto vuol dire che risulterebbero sposati oggi circa il 48% degli uomini e il 46% delle donne: poco più di dieci anni fa erano rispettivamente il 49% e il 47% e, sebbene il calo sembri minimo in percentuale, va considerato da un lato che si tratta di un trend negativo che va avanti almeno dagli anni Novanta e, dall’altro, che nel frattempo la popolazione italiana è diminuita. Quello che davvero manca nel nostro Paese sono, cioè, i nuovi matrimoni.

Mentre ci si sposa di meno, si divorzia di più: oggi ci sarebbero in Italia circa 1.8 divorziati ogni mille abitanti, decisamente di più di soli dieci anni fa. Tra le ragioni c’è inevitabilmente un iter per mettere fine al matrimonio che si è fatto nel tempo più breve e più semplice, soprattutto dopo l’introduzione nel 2015 del divorzio breve (si stimò allora che i divorzi aumentarono in un quinquennio di più del 50% rispetto a quando non esisteva ancora l’istituto).

Per capire meglio dinamiche come queste, e cioè come si formano e quanto vivono le nuove famiglie italiane, non si può non tenere conto di una serie di fattori sociali ed economici. Sposarsi ha un costo, innanzitutto, ed è per questo che sempre più coppie giovani rimandano il matrimonio, anche per non pesare eccessivamente sulle spalle delle famiglie, a quando avranno una maggiore stabilità economica: le convivenze sono, cioè, per molti versi i nuovi matrimoni. Tra chi decide di convivere piuttosto che sposarsi ci sono coppie che non credono nell’istituzione del matrimonio, religioso o civile che sia, o che per diverse ragioni non possono formalizzare la propria unione. Quanto ai divorzi e alle separazioni, risalire alle cause è impossibile senza entrare nelle dinamiche delle singole coppie. C’è chi si separa o divorzia dopo aver scoperto un tradimento da parte del coniuge o che questo frequentava siti di escort o app di dating. L’infedeltà coniugale non è, però, né l’unica causa che mette fine ai matrimoni, né la principale: a volte semplicemente i coniugi si accorgono di non provare più gli stessi sentimenti l’uno per l’altro; c’è chi dopo anni di devozione alla coppia o ai figli vuole ritrovare un po’ di spazio per prendersi cura di se stesso e sente di non riuscire a farlo all’interno del matrimonio; in qualche caso sono le incompatibilità nel carattere e nella personalità che, dopo anni, si accentuano eccessivamente e diventano insopportabili; non mancano, però, separazioni e divorzi legati a fattori esterni come un trasferimento per ragioni di lavoro che rende difficile vivere a distanza la relazione matrimoniale.

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