Anche a Milano la crisi economica del Covid 19 ha fatto sentire la sua potenza. Una tempesta senza precedenti, che si abbattuta su ogni aspetto della nostra vita, dalla vita personale a quella lavorativa e pubblica, dal lavoro alla scuola. E Milano, capitale economica d’Italia, è la perfetta cartina al tornasole di quanto è successo nel nostro stivale, dove solo alcuni settori hanno registrato una lieve crescita.
Sì, perché dopo le chiusure forzate e i lockdown, in molti hanno optato per uno smartworking permanente, per saracinesche abbassate forse per sempre. E certi quartieri sono diventati al limite dello spettrale. Anche se qualcosa prova a ripartire, a rimettersi in moto.
I grattacieli deserti
Gli uffici vuoti, la metropolitana meno piena del solito, le aziende che mettono i loro dipendenti in smartworking. Questa è la Milano del post Covid 19. Come si legge sul sito de La Repubblica sono tante le aziende che hanno ridotto il personale. Come Assicurazioni Generali che da un mese conta il 90% dei dipendenti della torre Hadid della City Life in lavoro da remoto. Flessibilità è la nuova parole d’ordine nel mondo del lavoro: si è operativi dal proprio appartamento, altri da locali e bar, altri dai co-working.
Stessa storia alla sede della Vodafone di via Lorenteggio, dove gli oltre 2 mila dipendenti vanno in ufficio solo due giorni alla settimana. Una scelta “completamente libera” giura la responsabile delle Risorse Umane della multinazionale Kraft Heinz, Francesca Fraulini, dal momento che gli uffici “possono ospitare i lavoratori per un massimo del 40 per cento rispetto alla loro capienza”.
A casa anche i dipendenti comunali
Stessa cosa anche negli uffici del Comune di Milano, dove i dipendenti che lavorano in presenza non arrivano al 15%. “Il lavoro agile contribuisce in questo delicato momento a salvaguardare la nostra salute e ampliarlo è una questione di sicurezza. E la qualità dei servizi al cittadino non è messa in discussione e continuerà ad essere garantita con efficienza e continuità”. Questo il parere dell’assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro, Alessia Cappello, mentre Palazzo Marino e Assolombarda firmano un nuovo progetto. Si chiama Smart Working Community e mira a identificare e rendere disponibili spazi di alcune imprese da destinare al lavoro agile e a distanza dei dipendenti comunali.
Cambia il mondo del lavoro, cambia il modo anche di andare e di sentirsi al lavoro. E mentre dilagano meeting e video call, Milano e i suoi palazzi si svuotano.