I Visconti
Dopo la caduta in disgrazia della famiglia della Torre e con la nomina di Ottone Visconti (1261-1295) ad Arcivescovo di Milano, ebbe inizio la Signoria e la fine dell’era comunale.
Il governo di Ottone si dimostr� dispotico e ossessivo; la sua successione spett� al nipote Matteo e anch’egli si pales� piuttosto avido di potere.
Matteo Visconti consolid� il proprio potere con una serie di provvedimenti che sancivano formalmente la fine dei Comuni e al tempo stesso si distinse per aver voluto la realizzazione di importanti opere come la conversione del Broletto Vecchio in palazzo signorile di stile gotico. Azzone, successore e nipote di Matteo, acquis� nuovi territori e diede il via a quella fase di opulenza che dur� per tutta l’esistenza del Ducato Visconteo. Continu� lui la trasformazione del vecchio palazzo comunale in reggia di corte, con l’aggiunta della Chiesa di S. Gottardo e del campanile delle Ore (1336).
Alla morte di Azione, la Signoria pass� nelle mani di eredi non degni che portarono ad un indebolimento del Ducato. Uno di questi fu Galeazzo II che, per riconquistare territori persi per opera del marchese del Monferrato, assold� per la prima volta nella storia di Milano una delle tante compagnie di ventura che al tempo attraversavano l’Italia. Furono questi mercenari a portare nell’estate del 1361 la peste a Milano e in Lombardia.
Morto Galeazzo, gli successe il figlio Gian Galeazzo che, pur essendosi dimostrato uomo privo di scrupoli, si distinse per aver voluto l’inizio della costruzione, nel 1368, di una nuova cattedrale per sostituire quella di S. Maria Maggiore distrutta da un crollo nel 1353: fu per tutti il Duomo.
La successione di Gian Galeazzo spett� a Giovanni Maria e dopo di questi venne il momento del fratello Filippo Maria. Elementi costoro crudeli e incapaci.
Filippo Maria Visconti fu protagonista per� di un fatto importante per la storia futura di Milano: assegn� la Signoria di Cremona a Francesco Sforza, uno dei suoi pi� fedeli capitani di ventura, e gli concesse in sposa la figlia Bianca Maria.