Potrà sembrare strano consigliare una visita ad un cimitero, ma chi è appassionato d’arte conosce benissimo il valore artistico del “Monumentale” di Milano. Costruito a partire dal 1864 su progetto dell’architetto Carlo Maciachini, ha uno stile eclettico che si fonde armoniosamente con cenni bizantini, romanici e gotici.
La storia
Il 2 novembre 1866 venne inaugurato dal Monsignor Giuseppe Calvi e, subito quel giorno, incominciò ad svolgere la sua attività. Da quel momento il cimitero si è andato arricchendo di opere di valore inestimabile, con templi greci, obelischi, monumenti di tutti i generi, tanto che si può considerare un vero e proprio museo a cielo aperto. A fare concorrenza al Monumentale di Milano, troviamo il Verano di Roma, il cimitero monumentale di Staglieno a Genova e la Certosa a Bologna.
Il Famedio accoglie le salme di Carlo Cattaneo, Alessandro Manzoni, Cesare Cantù, Carlo Forlanini, Salvatore Quasimodo. Sulle pareti del Famedio, invece, sono incise alcune liste che contengono i nomi di personaggi famosi per Milano, ma non tutti tumulati qui. Tra questi nomi troviamo Giuseppe Verdi, Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Krizia e molti altri.
Le opere più interessanti
Oltre a due edicole progettate dallo stesso Maciachini, di particolare importanza c’è l’edicola di Arturo Toscanini, opera dell’architetto Mario Labò. La tomba, in origine, fu costruita per ospitare le spoglie del figlio che era morto di difterite. Sono infatti visibili alcuni simboli d’infanzia, scolpiti da Leonardo Bistolfi.
Particolarmente ricco di opere è il Riparto Israelitico, ma tutto il cimitero raccoglie monumenti funerari, edicole, gruppi scultorei e statue di diversi artisti tra cui possiamo citare: Italo Antico, Remo Bianco (scultore e pittore), Leonardo Bistolfi (esponente del simbolismo italiano), Giannino Castiglioni (scultore e medaglista), Lucio Fontana (scultore, ceramista e fondatore del movimento spazialista), Enrico Agostino Griffini (pioniere del razionalismo italiano), Medardo Rosso (esponente dell’impressionismo). A questo breve elenco bisogna aggiungerne molti altri che, anche se solo con un’opera, hanno contribuito a rendere unico il Cimitero Monumentale di Milano.