Le viti e i bulloni vanno sistemati seguendo una logica ben precisa, affinché possano funzionare per un arco di tempo molto lungo. È importante saper trovare la giusta tipologia di modello da immettere in un determinato pertugio, con la prospettiva di fissare superfici dalla resistenza piuttosto elevata. Per esempio, bisogna essere in grado di posizionarli nel metallo attuando una serie di tecniche mirate ad un risultato garantito.
Ecco, nelle righe seguenti, tutto ciò che bisogna fare per inserire viti e bulloni nel metallo ricevendo in cambio i risultati auspicati sotto ogni punto di vista. Dalla testa esagonale a quella tonda, dalla filettatura parziale alla testa a brugola, le opzioni sono davvero numerose. Prima di iniziare un lavoro così elaborato, sarebbe consigliabile chiedere aiuto ad un’azienda di primo piano come Bulloneriavilla.
I formati essenziali di viti, bulloni, dadi e rondelle
Prima di iniziare ad inserire viti e bulloni all’interno di una superficie ben delimitata, bisogna saper scegliere gli attrezzi corretti per fare in modo che un lavoro del genere possa concludersi al meglio. Prima di tutto, bisogna scegliere il tipo di testa della vite, il cui formato varia a seconda della conformazione della base in metallo che deve essere perforata. Quindi, la valutazione prosegue con un confronto tra i dadi, che a loro volta possono essere esagonali, a castello, ad alette, a ghiera e così via.
A questo punto, ci si può occupare delle rondelle. Stiamo parlando di pezzi di piccole dimensioni da inserire al di sotto di un bullone, di una vita o di un dado. Il suo obiettivo è quello di proteggere ciascun pezzo e sigillare un semplice giunto, in maniera che non subisca alcuna alterazione a causa dell’umidità o di qualsiasi altro agente esterno. Non bisogna lasciare in secondo piano l’importanza delle dimensioni e del genere di chiave da inserire in un’opera così curata nei minimi dettagli. Quest’ultima può essere a forchetta, ad anello, a bussola, a tubo, a brugola o di tipo regolabile.
Come intagliare una filettatura interna ed esterna
Adesso si procede all’intaglio della filettatura. Si parte con quella interna, da inserire direttamente nel metallo affinché possa essere utilizzare un maschio. Dopo un primo foro dalle misure adatte al contesto, si va avanti con l’uso di un maschio in tripletta standard, partendo da un modello affusolato, proseguendo con uno intermedio e terminando con un modello a perno. Il maschio va sempre posizionato in maniera perpendicolare rispetto al relativo pezzo, con la rimozione costante di eventuali trucioli di metallo.
Quindi, arriva il momento della filettatura esterna. In tal caso, è necessario adoperare una morsa o una filiera. Quest’ultima è dotata di denti molto affilati e taglienti e va applicata sulla porzione esterna del metallo. Bisogna agire con una certa veemenza e ruotare la filiera da sinistra verso destra, per poi rimuovere i trucioli di metallo. Anche la filiera va posta in inclinazione perpendicolare rispetto alla base, in maniera che l’intaglio possa essere completato a dovere.
Come utilizzare al meglio i rivetti a strappo
Ora non resta altro da fare che utilizzare i rivetti a strappo. Questi ultimi collegano lamiere o materiali sottili e corrispondono a piccoli steli in metallo con cilindro in alluminio. Dopo aver praticato un primo foro su un materiale da fissare, bisogna aggiungere il rivetto e farlo penetrare fino a quando non esce dalla parte opposta rispetto alla precedente. Il cilindro va poi pressato sulla parte posteriore del materiale, fino a quando lo stelo non si spezza nel momento in cui, sulle relative pinze, venga applicata la forza sufficiente.
Con tali elementi, l’inserimento di viti e bulloni nel metallo può diventare una procedura dai risultati garantiti. Sono sufficienti alcuni piccoli accorgimenti di natura tecnica ad elevata precisione per lavori in metallo dalla qualità certificata e dalla resistenza garantita a lungo termine.