Libra, la nuova criptovaluta che sta guadagnando sempre più terreno

Che Facebook non sia più un semplice social network ma molto di più è ormai un dato di fatto. E, quando ha annunciato l’annuncio di una nuova criptovaluta, soltanto chi non ha seguito le vicende del colosso di Zuckerberg è rimasto sorpreso.

Andiamo, però, a vedere di che si tratta.

Quando è nata Libra

A ottobre del 2019 nasce l’associazione Libra che, nel 2020 (CoronaVirus permettendo), farà vedere la luce a questa nuova criptovaluta che promette di cambiare per sempre le transazioni digitali.

Si sa, quando Facebook si muove, nascono le polemiche ma, spesso, è riuscita a superarle e fare in modo da arrivare comunque al suo scopo. Certo, almeno per ora, le defezioni sembrano essere tante (PayPal, Visa, Mastercard ed eBay per ora non sembrano essere della partita) ma, in ogni caso, la commissione di esperti composta da oltre 15 persone che comporranno il Consiglio di Amministrazione è stata scelta.

Funzionerà esattamente come una classica criptovaluta, con gli appositi blockchain, i linguaggi di programmazione ad hoc e puntando sull’interazione degli utenti che, con le loro azioni, decideranno quanto dovrà valere.

I possibili scenari

Gli scenari su cui si muoverà Libra sono notevoli. Questo perché l’obiettivo è quella di renderla una moneta a tutti gli effetti, con un valore legale e che possa fare delle proprie transazioni. Questo obiettivo, però, ha ottenuto un duplice effetto: quello di inserire (quando sarà ufficiale il suo ingresso) un target oggi escluso nelle transazioni bancarie e di allarmare tutti gli enti finanziari, per almeno due motivi.

Il primo è che Facebook è abituato a fagocitare il mercato. Già nel momento della sua ‘esplosione’ mandò al macero due (all’epoca) colossi come MSN e MySpace. Quando qualcuno ha provato a insidiarne la partnership o l’ha fagocitato (come Snapchat) o l’ha acquistato direttamente, come WhatsApp e Instagram. Questo potrebbe far sì che, in un futuro non troppo lontano, le persone possano spendere le Libra e non gli Euro, i dollari o qualsiasi altra moneta classica.

Il secondo problema riguarda l’annosa questione riguardante i dati. Già in passato, lo staff di Zuckerberg è stato accusato di gestirli in maniera troppo sempliciotta tanto da generare interrogazioni, nel migliore dei casi, o anche multe salate, nel peggiore dei casi. E, quindi, far conoscere a un ristretto gruppo di persone cosa compriamo, come lo facciamo e quando acquistiamo non è proprio un bello scenario.

Non è tutto. Bisognerà capire come si possa acquistare la Libra, se con i soldi ‘classici’, se in base al valore del paniere o, addirittura, cedendo sempre più la nostra privacy. L’idea è, infatti, quella di permettere i pagamenti via Facebook (inclusi anche WhatsApp, Marketplace, Messenger e i Direct di Instagram) soltanto in Libra. E, se consideri che Facebook è lo stato più ‘popoloso’ al mondo, si può comprendere come quest’azione possa davvero rivoluzionare il mercato. Ma, al di là di ciò, sembra che qualcosa stia cambiando.

La sua evoluzione

Dopo le proteste di enti governativi (e non) sembra che Facebook voglia partire in maniera moderata. E, forse, è proprio per questo che la partenza non è ancora arrivata.

Infatti, stando ad alcuni rumor, tutto il progetto includerà non soltanto una moneta ‘a parte’ – Libra appunto – ma anche versioni digitali delle valute nazionali o internazionali, come l’Euro e il dollaro.

Diverse sono le ragioni che hanno spinto Zuckerberg e i suoi a non ‘esagerare’. In primis, il fatto che le leggi vengono fatte da chi governa e, quindi, avrebbero potuto bloccare sul nascere eventuali concentrazioni di potere.

Inoltre, e qui si rientra nella sfera psicologica, le rivoluzioni possono essere digerite se fatte con un passo alla volta. Nulla vieta che, nel prossimo futuro, pian piano le altre valute vengano estromesse e ci si concentri soltanto sulla Libra. Uno scenario possibile anche se al momento molto futuristico. Per ora, sembra che la parola d’ordine sia collaborazione per progettare una visione che molti danno per certa. E non dovrebbe sicuramente sorprendere il fatto che un giorno si possa persino chiedere un prestito in Libra, proprio come facciamo ora quando ci rechiamo in banca.

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