I requisiti necessari per ottenere un prestito

Molte volte per realizzare i propri sogni non si dispongono dei mezzi economici necessari. Magari si vuole comprare casa oppure pagare una azienda di ristrutturazioni edili Roma per rinnovare il proprio immobile, ma come si fa? Viene da sé pensare che si tratti di una spesa importante da sostenere, ma per fortuna in soccorso arrivano i prestiti. Richiedere una determinata somma di denaro aiuta chiunque a potersi muovere liberamente e realizzare ciò che si desidera.

Ottenere un prestito non è certamente una passeggiata, ma nemmeno un qualcosa di così complicato. Chiaramente ci sono una serie di requisiti da dover rispettare se si vuole avere sul proprio conti i soldi. Inoltre ottenendo l’accodo, il debitore si impegna a pagare mensilmente le rate che andranno a restituire la somma ricevuta.

Ma come si ottiene un prestito? Quali sono i requisiti da seguire per far sì che avvenga la fumata bianca? Cerchiamo di scoprirlo!

Requisiti per poter ottenere un prestito

Quando si decide di richiedere un prestito bisogna tenere in conto che c’è bisogno di requisiti specifici. Poter contare su molti fattori a nostro vantaggio fa sì che la pratica si velocizzi. Ma cosa chiedono in genere le banche e le finanziarie? Questi variano a seconda del tipo di finanziamento e della richiesta di denaro, ma ne esistono fondamentalmente tre da rispettare assolutamente:

  • l’età del richiedente di minimo 18 e massimo 70 anni;
  • un reddito dimostrabile;
  • la titolarità di un conto corrente bancario.

Ecco, questi tre sono i più importanti, in quanto dimostrano se si può avere o meno un prestito. In particolar modo il reddito dimostrabile risulta essenziale, in quanto in questo modo la finanziaria ha la certezza che il debito venga ripagato senza nessun tipo di problema.

Ovviamente esistono poi un’altra serie di fattori che incidono, come il credit scoring che indica la solvibilità del cliente oppure l’affidabilità, ovvero un requisito che consente alle banche di stare tranquilli che non si è cattivi pagatori. Vengono consultate le banche dati che indicano il proprio trascorso finanziario.

Cosa accade se non si paga?

Con il forte momento di crisi che si vive, può capitare di avere un momento di difficoltà, in cui pagare le spese risulta impossibile. Se si è titolari di un finanziamento o mutuo, chiaramente la situazione si fa complessa. Ecco, in questo caso cosa succede? Come si comportano le finanziarie? Se si tratta di un solo ritardo, non succederà nulla, ma già se si arriva al secondo ritardo consecutivo o al mancato pagamento, si attiva un meccanismo che porterà la persona a diventare cattivo pagatore. In sostanza viene avvisato che in caso di mancata regolarizzazione della propria posizione entro 15 giorni, ci sarà l’inserimento nella banca dati CRIF e SIC, due registri che indicano i cattivi pagatori.

È una pratica che non si può cancellare, a meno che di errore di segnalazione. In automatico il software passato il tempo prestabilito eliminerà il vostro nome dalla banca dati. Il tempo minimo è un anno e può arrivare anche a sei anni. In questo lasso di tempo non si potranno richiedere prestiti o aprire conti.

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