Parco Sempione

 

Situato tra il Castello Sforzesco e corso Sempione, a cui deve il nome, il Parco Sempione è storicamente il secondo parco pubblico di Milano, nonché, con i suoi 47 ettari di superficie, il più grande tra i parchi centrali della città.Venne realizzato negli anni 1890-1893 dall’architetto Emilio Alemagna sull’area dove nel ‘400 si estendeva il ben più vasto giardino ducale, detto il “Barcho”, e deve la sua esistenza ad un periodo di crisi edilizia verificatasi in quegli anni a Milano.Il Parco, in stile inglese, è caratterizzato da un vasto prato centrale, incorniciato da viali e boschetti, che si estende da sud a nord per tutta la sua lunghezza, creando un magnifico gioco prospettico tra il Castello e l’Arco della Pace, posti alle rispettive estremità.
Al centro del prato, proprio a metà strada tra i due monumenti, è posto un laghetto, che si dirama lateralmente in due bracci d’acqua, uno dei quali è attraversato dal “Ponte delle Sirenette”, qui trasferito nel 1830 a seguito della copertura della cerchia dei navigli, dove originariamente si trovava. Le quattro statue di sirene che lo ornano, composte di ghisa ed opera dello scultore Tettamanti, sono note a Milano come “sorelle Ghisini”.Sempre nella zona centrale del parco si trovano la “Fontana metafisica” o “Bagni misteriosi” di De Chirico, alcuni campi da gioco e una collinetta, il Monte Tordo, che ospita il Monumento a Napoleone III di Francesco Barzaghi e una piccola biblioteca rionale.Al di fuori dei cancelli che circondano la zona centrale del parco, sul lato est si trova l’Arena o Stadio Civico, struttura neoclassica costruita da Luigi Canonica nel 1806, sede di eventi e manifestazioni sportive. Poco distanti sono l’Acquario Civico ed una fontana di acqua solfidrica, detta dell’acqua marcia e molto nota ai milanesi.Sul lato ovest sorge il Palazzo dell’Arte, sede della Triennale di Milano , ed accanto ad esso si erge la torre del Parco -già torre Littoria- costruzione in tubi d’acciaio alta 109 metri realizzata nel 1932 su progetto di Cesare Chiodi, Gio’ Ponti e Ettore Ferrari, e oggi finalmente riaperta al pubblico dopo anni di abbandono.